Passa ai contenuti principali

Team dimenticati: Tyrell

Oggi raccontiamo per la rubrica dei team dimenticati la storia della Tyrell.



La Tyrell è stata una scuderia fondata nel 1968 da Ken Tyrell che esordì nel 1966 in F1 come team privato satellite della Matra: dopo una fallimentare esperienza con Jacky Ickx, nel 1968 con Jackie Stewart iniziò a vincere, aggiudicandosi inizialmente le vittorie in Olanda, Germania e USA e arrivando a conquistare il mondiale piloti sempre con Stewart l'anno successivo, con il britannico capace di aggiudicarsi ben 6 vittorie su 10! Dopo un calo nel '70, la Tyrell nel 1971 esordisce ufficialmente come costruttore, conquistando di gran forza il titolo mondiale piloti e costruttori, sempre grazie a Jackie Stewart, capace di vincere nuovamente 6 gare contro l'unica vittoria stagionale del compagno di Francois Cevert! Il team britannico continuerà a competere sul podio iridato per il triennio successivo, salvo incontrare un biennio più difficile tra il '75 e il '76 caratterizzato dalla presenza di due sole vittorie in due anni grazie alle imprese di Jody Scheckter.


Dal 1977 in poi Tyrell imboccò la strada del declino: iniziarono ad arrivare qualche podio, ma senza mai conquistare vittorie competendo tra la P7 e la P5 nel mondiale costruttori: nel frattempo infatti mentre le altre scuderie si stavano spostando sui motori turbo aspirati, il team inglese fece la disastrosa scelta di continuare con i motori Ford Cosworth, tanto che nel 1984 visse il suo annus horribilis in cui spesso non riusciva manco a qualificarsi alle gare, salvo ancora 2 vittorie tra il 1983 e l'84 con Michele Alboreto.

La fine del decennio vide poi una Tyrell in leggera ripresa con il ritorno ai piazzamenti in zona punti, ma ben lontana dagli standard dei primi anni '70. Nel 1991 passò ai motori Honda per tentare di risorgere, riuscendo però a conquistare solamente una P2 in Canada con Michele Modena.

Passano gli anni e Tyrell passa ai motori Yamaha conquistando però tra il 1993 e 1996 molteplici ritiri o piazzamenti comunque fuori dalla zona punti, fatta eccezione per l'ultimo podio della sua storia, ottenuto nel GP di Spagna '94 grazie a Mark Blundell che chiuse 3°.

Si ritirerà nel 1998 ormai andata in fallimento dopo essere tornata senza successo ai motori Ford.



Link: https://www.instagram.com/p/DGeGSb7Iexv/?igsh=N2N5bHZtbWl1dHRy

Commenti

Post popolari in questo blog

Mini Paceman ....Troppo avanti per essere capita

Al salone dell’automobile di Detroit 2011, MINI presenta al grande pubblico una curiosa e stravagante concept car: la Mini Paceman, disegnata dal designer Gert Hildebrand. Trattasi di una 3-Door compatta Crossover SUV costruita sulla base della Mini Countryman (R60), infatti il suo nome in codice era R61, evidenziandone così, quella che poteva essere a tutti gli effetti considerata una sorta di ‘evoluzione della specie’. La produzione della Paceman ha inizio l’anno successivo, nel 2012, non nello storico stabilimento inglese di Oxford come il resto dell’intera gamma MINI, ma a Graz, in Austria, nella medesima catena di montaggio per l’appunto della Countryman. L’accoglienza del pubblico non fu delle migliori, probabilmente perché un progetto così sperimentale e per certi versi ‘bizzarro’, colse alla sprovvista gran parte della gente. Di fatti però, altre prestigiose case automobilistiche seguirono il trend. Ricordiamo per esempio la Range Rover Evoque ...

L'alfa Romeo Mito si veste Maserati

Il 2008 è l'anno di Alfa Mito, la piccola della casa del biscione entra nel mercato riscuotendo moltissimo successo in mezza Europa. La sua sportività dovuta anche alle linee che riprendono l'Alfa 8c, le sue forme aereodinamiche, le caratteristiche tecniche hanno sicuramente aiutato la piccola di Mirafiori a imporsi, oltre che al sistema DNA montato per la prima volta in assoluto su una vettura di tale segmento. Per non parlare poi delle versione quadrifoglio che con i suoi 170 cavalli riesce a donare alla Mito prestazioni di tutto rispetto per la sua categoria. Oltre ai classici allestimenti di serie però, la piccola Alfa Mito, si è anche vestita Maserati. Si avete sentito bene! infatti nel 2010 la casa del tridente commissionò all'Alfa romeo un lotto di 100 Mito tutte numerate, utilizzate dalla casa Modenese come auto di cortesia. Le Mito for Maserati conserva essenzialmente le caratteristiche di una mito quadrifoglio di serie full optional. Le particolarità riguardano: i...

Enzo Ferrari e le sue Mini Cooper, quando le leggende si incontrano

Il legame tra il mondo Mini e l’Italia è storico.  Come non ricordare la gloriosa Innocenti Mini ? Prodotta dalla casa italiana sotto licenza della  British Motor Corporation (BMC) in circa 350.000 esemplari!  Oppure la collaborazione (seppur fallimentare) nel 1966 tra la Cooper Car Company (la scuderia di F1 fondata da Charles Cooper e suo figlio John, campione del mondo nel 1959 e nel 1960) e la Maserati. Vedasi anche la straordinaria pellicola Un colpo all’italiana diretta da Peter Collinson (1969) con  protagonista il leggendario Michael Caine, girata per le strade di Torino, nella quale un gruppo  di ladri inglesi organizza una rapina ai danni di un convoglio che trasporta i ricavi della FIAT ,  sfrecciando per le vie della città a bordo di tre Mini Cooper. Successivamente ricorderemo l’ottimo remake del 2003 diretto dal regista statunitense  Gary Grey: The Italian Job , girato a Venezia, con un super cast composto da ...