1966: l'anno del duello Ford - Ferrari a Le Mans registra un ritorno ai V12 in F1.
Il mondiale fu segnato dal dominio di Jack Brabham che corse a 40 anni suonati per la sua omonima scuderia da lui stesso fondata.
L'anno per la Ferrari si apre con un 2° posto di Bandini a Monaco e con una vittoria di John Surtees a Spa. Ma da qui ecco che iniziano le difficoltà: John Surtees lascia la Ferrari per dei dissidi così come la Dunlop che lascia il posto alla Firestone, per quanto riguarda le gomme.
Da qui seguirono una P2 di Mike Parkes in Francia e qualche piazzamento a punti abbinato però a tanti ritiri. L'ultima gioia dell'anno per la Rossa arrivò proprio a Monza, gara in cui fece doppietta con la vittoria di Ludovico Scarfiotti e con la P2 di Parkes. Inoltre in quell'anno la Scuderia non partecipò al GP di Gran Bretagna (per sciopero) e al GP del Messico (per ragioni tecniche).
Questo valse alla Scuderia Ferrari il titolo di vicecampione nel costruttori.
MONDIALE PILOTI: 8° - Mike Parks, 12 pt.
MONDIALE COSTRUTTORI: 2° - 31 pt.
RISULTATI PILOTI:
2° John Surtees - 28 pt. (Solo 8 con Ferrari)
8° Mike Parkes - 12 pt.
9° Lorenzo Bandini - 12 pt.
10° Ludovico Scarfiotti - 9 pt.
1967: la Ferrari mette in pista la 312 F1 - 67, ma si rivelò una stagione complicatissima.
La monoposto è la versione aggiornata della macchina della stagione precedente: una vettura alleggerita e tecnicamente corretta ma meno agile delle avversarie inglesi e che chiedeva molto al pilota. Alla ricerca di maggiore potenza viene rielaborata la fluidodinamica delle testate con l’inversione delle luci di aspirazione e scarico: quelle di aspirazione tra i due assi a camme di ciascuna testa e quelle di scarico al centro della V. A Monza fa il suo esordio il motore con teste a quattro valvole.
La sfida mondiale di questa stagione ha riguardato i due piloti di punta della Brabham Jack Brabham e Denny Hulme e Jim Clark con la Lotus-Ford che si sono spartiti le vincite dell'anno. Insieme a loro hanno vinto anche Pedro Rodriguez con la Maserati in Sudafrica, John Surtees con la Honda in Italia, Dan Gurney con la Eagle-Weslake in Belgio. La stagione della Ferrari fu segnata fin da subito da una tragedia: a Monaco Lorenzo Bandini perde la vita in un incidente atroce. In quell'anno poi la Ferrari riuscì a conquistare solo 4 terzi posti con Chris Amon a Monaco, Belgio, Gran Bretagna e Germania. La Ferrari così conquistò solo il 5° posto nel mondiale costruttori.
Ad aggiudicarsi il titolo fu Denny Hulme che la spuntò per soli 5 punti sul compagno Jack Brabham e per 10 punti su Jim Clark. La Brabham vinse così il mondiale costruttori 1967.
Riposa in pace Lorenzo Bandini
MONDIALE PILOTI: 5° Chris Amon - 20 pt.
MONDIALE COSTRUTTORI: 5° - 20 pt.
RISULTATI PILOTI:
5° Chris Amon - 20 pt.
18° Mike Parkes - 2 pt.
20° Ludovico Scarfiotti - 1 pt.
/Lorenzo Bandini - 0 pt.
/ Jonathan Williams - 0 pt.
1968: la Ferrari mette in pista la "Spaghettona", la prima monoposto con le ali.
Il motore a quattro valvole per cilindro e alcune modifiche strutturali e aerodinamiche lo resero più competitivo ma meno affidabile. La sponsorizzazione era ormai entrata ufficialmente in Formula 1. Debuttò a Spa in Belgio e venne migliorata sempre di più finché anche l'incidenza dell'ala divenne regolabile dall'abitacolo. Ciò significava che il pilota poteva comandare una maggiore deportanza in curva e meno nei rettilinei dove la velocità conta. Altre squadre seguirono subito l'esempio della Ferrari, ma dopo un terribile incidente a Barcellona in cui morirono tre spettatori, le ali furono vietate per un breve periodo, prima di essere reintrodotte con maggiori restrizioni.
La stagione vede Graham Hill con la Lotus-Ford spartirsi le vittorie principalmente con il compagno di squadra Jo Siffert, Jackie Stewart su Matra -Ford, Denny Hulme e Bruce McLaren su McLaren-Ford (esordita nel '66, ottiene proprio nel '68 le sue prime 3 vittorie), Jacky Ickx su Ferrari e con Jim Clark che però perse la vita in una gara di F2 ad Hockenheim.
Per la Ferrari fu una stagione complicata, caratterizzata da tantissimi ritiri, specialmente di Chris Amon, mentre Jacky Ickx ebbe un periodo molto positivo a metà stagione quando ottenne 3 terzi posti e la vittoria in Francia, unica dell'anno per la Rossa, oltre che il doppio podio in Gran Bretagna.
Il titolo mondiale andò a Graham Hill che la spuntò su Jackie Stewart per 8 punti e su Denny Hulme per 15 punti. La Lotus vinse nuovamente il mondiale costruttori.
La Ferrari invece non riuscì ad andare oltre la P4, dietro a tutte le motorizzate Ford.
Rip Jim Clark
MONDIALE PILOTI: 5° - Jacky Ickx - 27 pt.
MONDIALE COSTRUTTORI: 4° - 32 pt.
VITTORIE: 1
RISULTATI PILOTI:
5° Jacky Ickx - 27 pt.
10° Chris Amon - 10 pt.
/ Andrea De Adamich - 0 pt.
/ Derek Bell - 0 pt.
1969: il focus va sull'aerodinamica con i flap anteriori e un'ala posteriore a tutta larghezza, peccato però che l'auto aveva fatto il suo tempo.
Il 1969 fu l’anno più disastroso nella carriera della Ferrari in Formula 1 con appena sette punti conquistati (record negativo della Ferrari) e nessuna vittoria, un po' a causa della scarsa competitività, un po' a causa dei continui guasti tecnici e un po' perché spesso la Ferrari era affidata ad un solo pilota. Infatti passato Jacky Ickx alla Brabham, le sorti della scuderia furono affidate a Chris Amon, ma quest'ultimo se ne andò a metà stagione, stufo della non competitività della sua Ferrari e fu quindi sostituito da Pedro Rodriguez.
I suoi piloti sono riusciti a ottenere solo tre piazzamenti a punti in tutto, con la terza posizione di Amon a Zandvoort come miglior risultato. Tuttavia, il 1969 si rivelò importante sotto altri aspetti per la Ferrari poiché la Fiat acquistò una partecipazione nella società, ma concesse alla Ferrari campo libero quando si trattava delle sue attività sportive. Questa mossa è stata fatta grazie a Enzo Ferrari che si rifiutò di cedere la Scuderia alla dominante Ford.
L'ultima evoluzione del 1969 fu caratterizzata dall'incremento di potenza (436 CV a 11000 giri/minuto) e, dopo il Gran Premio di Spagna, dall'alettone posteriore fisso e di dimensioni ridotte. Dopo di che si concentrò esclusivamente sulla vettura del 1970.
Il campionato fu vinto agilmente da Jackie Stewart con la sua Matra motorizzata Ford, grazie ad una cavalcata di ben 6 vittorie su 11 gare! Le altre gare sono andate rispettivamente a Graham Hill (Monaco), Jacky Ickx (Germania e Canada), entrambi su Graham, Jochen Rindt (USA) su Lotus e a Denny Hulme (Messico) su McLaren. Tutte loro motorizzate Ford.
MONDIALE COSTRUTTORI: 6° - 7 pt.
MONDIALE PILOTI: 12° - Chris Amon - 4 pt.
VITTORIE: 0
RISULTATI PILOTI:
12° Chris Amon - 4 pt.
15° Pedro Rodriguez - 3 pt.
1970: la Ferrari mette in pista la 312 B
Questa monoposto inaugura la serie dei propulsori 12 cilindri boxer, come indicato dalla B della sigla. Il motore a cilindri orizzontali e contrapposti presenta il vantaggio di abbassare il baricentro della vettura, ed essendo completamente nuovo, è anche più compatto e leggero a tutto vantaggio delle prestazioni. Questo tipo di motore durerà a lungo con successive evoluzioni, riportando la Ferrari al successo. Anche il telaio è nuovo, sia pure ancora del tipo semi-monoscocca formato da una struttura tubolare sulla quale sono fissati i pannelli di alluminio della carrozzeria: caratteristica anche la soluzione della trave posteriore alla quale è sospeso il gruppo propulsore, non ancora del tutto portante come sarà negli anni seguenti.
Questa fu una delle più tragiche stagioni per la F1: Jochen Rindt vinse il mondiale piloti con una particolarità: purtroppo morì durante le qualifiche del GP d'Italia (penultima tappa del calendario), e di conseguenza nella tappa finale del Messico si decise di assegnare all' austriaco in ogni caso il titolo 1970.
Insieme a lui durante l'anno persero la vita anche Piers Courage e Bruce McLaren. RIP
Per la Ferrari fu un anno in crescendo: dopo un inizio di stagione tremendo che ha visto Jacky Ickx ritirarsi nelle prime 3 gare, oltre che ad una P8 in Belgio, è riuscita a conquistare un terzo posto in Olanda e una P2 in Germania. Da lì la Rossa riuscì ad inanellare 3 doppiette con Jacky Ickx davanti a Clay Regazzoni in Austria, Canada e Messico, mentre in Italia ci penserà proprio Clay Regazzoni a conquistare la vittoria.
Nonostante questo però, la Lotus riuscì a conquistare il titolo costruttori per 7 punti di vantaggio sulla Ferrari che riuscì a conquistare la P2 nel mondiale dopo anni difficili.
MONDIALE PILOTI: 2° - Jacky Ickx - 40 pt.
MONDIALE COSTRUTTORI: 2° - 52 pt.
VITTORIE: 4
RISULTATI PILOTI:
2° Jacky Ickx - 40 pt.
3° Clay Regazzoni - 32 pt.
17° Ignazio Giunti - 3 pt.
articolo creato dal Ferrarista solitario
E curato dal punto di vista tecnico da universomotori
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