Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da gennaio 1, 2023

Supercar che lasceranno il mercato nel 2023

  Si sa, il mondo delle automobili, da sempre, è stato oggetto di novità, addii, attese  e  delusioni. Proprio di delusioni parliamo oggi, infatti capiremo quali sono le auto che non saranno più in produzione in questo nuovo anno. La premessa che voglio fare però riguarda, le scelte politiche che riguardano l'auto-motive e  che spingono le case automobilistiche ad "adeguarsi"  molto spesso ad obiettivi e scelte non volute ma imposte, senza tenere in considerazione l'aspetto tecnico delle cose e il reale impatto delle scelte. 1) Lamborghini Aventador     Essa infatti non verrà più prodotta almeno per come la conosciamo oggi  Infatti la casa del toro ha annunciato che avrà una gamma totalmente ibrida entro il 2024. Il poderoso V 12 andrà in pensione sostituito dal V12 ibrido plug-in 2) Maserati Ghibli  La casa del tridente abbandonerà la produzione della ghibli e presto anche della quattroporte a favore dei Suv e di auto più "sportive", abbandonando definitiv

Aston Martin One-77

Prodotta in soli 77 esemplari, l’Aston Martin One-77 è una delle super car più ambite dai collezionisti di tutto il mondo, nonché una delle Aston più esclusive di sempre. La casa Britannica presentò la vettura al Salone di Parigi del 2008.  Si tratta di una coupé realizzata dal designer inglese ‘acquistato’ dalla Rolls-Royce (con la quale realizzò la mitica Phantom) Marek Reichman, il quale già precedentemente (e successivamente) ebbe il merito di sviluppare gran parte della gamma Aston Martin (DBS V12, V8 Vantage, Vulcan, DB10, DB11, Valkyre, CC100); con una breve parentesi in Land Rover (disegnò la Range Rover MkIII). Reichman propose una linea apparentemente molto aggressiva, rispettando gli stilemi tipicamente Aston, ma in realtà la vera caratteristica della One-77, fu la sua silhouette affusolata e un senso di gradevole compattezza. Come già detto, la One-77 è tutt’ora una delle Aston più esclusive della storia, ciò è ulteriormente dimostrato dal fatto che i massimi dirigenti Asto