Passa ai contenuti principali

Storia della Ferrari in formula 1 dal 1956 al 1960




 1956: la Ferrari si allea in modo inaspettato con la rivale torinese gareggiando con la D50!

La stagione 1956 del Campionato mondiale FIA di Formula 1 è stata, nella storia della categoria, la 7° ad assegnare il Campionato Piloti. È iniziata il 22 gennaio ed è terminata il 2 settembre, dopo 8 gare. Il titolo mondiale piloti è andato per la quarta volta al campione argentino Juan Manuel Fangio al volante di una Lancia – Ferrari D50. Dopo il ritiro delle Mercedes, Fangio arrivò alla Ferrari e corse il campionato con le Lancia D50 cedute dalla squadra torinese alla scuderia di Maranello in seguito all’abbandono del Campionato Mondiale. Gli sfidanti più temibili furono Moss su Maserati ed il compagno di team Peter Collins, ed anche le auto britanniche Vanwall, Connaught e BRM mostrarono risultati promettenti. 
La Ferrari però in quell'anno conquistò subito una vittoria in Argentina grazie alla guida condivisa di Fangio e Musso, mettendo subito in chiaro che sarebbe stata della partita per il titolo. Dopo di che, dopo un 2° posto a Monaco, la Ferrari tornò alla vittoria con Peter Collins in Belgio e in Francia e con Juan Manuel Fangio in Gran Bretagna e in Germania! In quell'occasione l'argentino salvò la domenica alla Rossa che aveva visto ritirarsi tutti gli altri suoi piloti. Centrando poi un 2° posto in Italia, grazie all'offerta del compagno di squadra inglese di cedere la sua monoposto al campione argentino altrimenti costretto al ritiro, Juan Manuel Fangio si laureò 4 volte campione del mondo con la Ferrari di Torino, spuntandola su Stirling Moss per soli 3 punti e proprio per soli 5 punti su Peter Collins che condivide il 2° posto con Fangio a Monza!

MONDIALE PILOTI: 1° 🥇 - Juan Manuel Fangio 
MONDIALE COSTRUTTORI: /

RISULTATI PILOTI:

1° Juan Manuel Fangio 🇦🇷 - 30 pt. 🥇
3° Peter Collins 🇬🇧 - 25 pt. 🥉
6° Eugenio Castellotti 🇮🇹 - 7.5 pt.
11° Luigi Musso 🇮🇹 - 4 pt.

1957: anno di transizione per la Ferrari che schiera in pista la 801, quale erede diretta della vittoriosa D50.


Si tratta di un'evoluzione della D50 in chiave totalmente Ferrari e cioè un nuovo telaio tubolare, un motore V8 rinnovato ed una carrozzeria di tipo tradizionale. È stata fatta una versione del motore con corsa corta, utilizzata solo una volta ma che viene citato a volte come motore standard. Al GP di Napoli è stata provata anche una sospensione posteriore a ruote indipendenti invece del ponte De Dion. Il numero 801 indica la natura della vettura stessa: 8 indica il numero dei cilindri del motore, 1 sta per Formula 1 e lo 0 è stato inserito per il caratteristico numero a 3 cifre.

Dopo un anno di incomprensioni tra Ferrari e Fangio, l'argentino decise di tornare in Maserati diventando l'uomo da battere anche per questa stagione. In quell'anno si sfidarono per il titolo Juan Manuel Fangio su Maserati e Stirling Moss su Vanwall, che nell'anno si spartirono tutte le vittorie: all'argentino andarono le vittorie in Argentina, Monaco, Francia e Germania; mentre al pilota inglese andarono le gare in Gran Bretagna, Pescara e Monza. Per la Ferrari fu un anno molto mediocre, tant'è che conquistò solo 3 doppi podi in Francia, Gran Bretagna e Germania grazie ai già collaudati Collins, Musso e Hawthorn. A Monza andò a podio con von Trips conquistando un 3° posto.
Così Juan Manuel Fangio conquista il suo 5° titolo mondiale!

MONDIALE PILOTI: 3° - Luigi Musso 🇮🇹 🥉 
MONDIALE COSTRUTTORI: /

RISULTATI PILOTI:
3° Luigi Musso 🇮🇹 - 16 pt.🥉 
4° Mike Hawthorn 🇬🇧 - 13 pt.
9° Peter Collins 🇬🇧 - 8 pt.
13° Maurice Trintignant 🇫🇷 - 5 pt.
20° Alfonso Deportago 🇪🇦 - 1 pt.
21° José Froilan Gonzales 🇦🇷 - 1 pt.
/ Eugenio Castellotti 🇮🇹 
/ Cesare Perdisa 🇮🇹



1958: nasce il mondiale costruttori e la Ferrari schiera in pista la 246 F1!


Dal progetto originale del Dino di F2 è derivato quasi subito quello per la F1 dove un nuovo motore più leggero e potente sia dei vecchi quattro cilindri sia dell’otto cilindri derivato Lancia era urgentemente necessario. Il 246 perché: 2 e 4 sono i litri di cilindrata e 6 sono i cilindri.
È stato un anno tragico per la Rossa tant'è che ci furono due incidenti in cui persero la vita Luigi Musso, a Silverstone, e Peter Collins, al Nürburgring.
La grande avversaria dell'anno fu la Vanwall con Stirling Moss, forte del fatto di avere messo per la prima volta il motore nel posteriore della monoposto, guadagnandoci in peso, trazione e aerodinamica.

La stagione iniziò sulla falsa riga del finale di stagione '57 con due doppi podi, in Argentina e a Monaco grazie alle P2 di Musso, e alle P3 di Hawthorn e Collins. Dopo di che, la Ferrari faticò in Olanda dove solo Hawthorn andò a punti (P5), mentre andò meglio in Belgio, gara in cui Mike Hawthorn riuscì a tornare a podio con una P2. In Francia arrivò poi la svolta con Mike Hawthorn che torna a vincere, mentre in Gran Bretagna ci pensò Peter Collins a rasserenare in parte gli animi con la vittoria.
Il finale di stagione si rivelò buono per la Rossa: dopo il solo e unico 4° posto di Von Trips in Germania, arrivarono 3 secondi posti per la Ferrari con Hawthorn in Portogallo, Italia e Marocco. 
Grazie ai suoi piazzamenti costanti Mike Hawthorn si aggiudicò il titolo piloti di quell'anno, che riuscì a battere il rivale Moss per 1 solo punto, mentre il primo titolo costruttori andò alla Vanwall, capace di ottenere ben 7 vittorie stagionali spartite tra i suoi piloti Moss e Tony Brooks.

MONDIALE PILOTI: 1° 🥇 - Mike Hawthorne
MONDIALE COSTRUTTORI: 2° 🥈

RISULTATI PILOTI:

1° Mike Hawthorn 🇬🇧 🥇- 42 pt.
5° Peter Collins 🇬🇧 - 14 pt.
8° Luigi Musso 🇮🇹 - 12 pt.
10° Phil Hill 🇺🇲 - 9 pt.
12° Wolfgang Von Trips 🇩🇪 - 9 pt.
/ Olivier Gembidien 🇧🇪 - 0 pt.

1959: la Ferrari continua con la 246 F1 anche per quest'anno



A parte il motore che venne utilizzato in alternativa al tipo 246 il nuovo modello presentava la novità dei freni a disco, applicati in via sperimentale nel 1958 ma definitivamente adottati nel 1959. Persi i suoi piloti di punta, la Ferrari si affida a Tony Brooks, Cliff Allison, Jean Behra, e Dan Gurney. Le macchine di Maranello hanno ancora il motore in posizione anteriore e cominciano a trovarsi in difficoltà contro le vetture inglesi con motore posteriore, molto più agili e leggere. Il rivale per il titolo fu Jack Brabham su Cooper-Climax. 

In questa stagione la Ferrari figurò bene centrando subito una P2 con Brooks a Monaco e, dopo un pesante 0 in Olanda, centrò poi la vittoria in Francia con una fantastica doppietta, confermata poi in Germania con la monopolizzazione del podio. Queste due vittorie arrivarono per mano di Brooks. Peserà molto però l'assenza della Ferrari a Silverstone causato da uno sciopero. Nelle ultime 3 gare stagionali in Portogallo, Italia e USA la Ferrari ottenne dei podi con Gurney (P3 in Portogallo), Hill (P2 a Monza) e Brooks (P3 a Sebring).
La Ferrari così chiuse 2^ nel mondiale costruttori dietro alla Cooper per 8 punti e Jack Brabham divenne campione del mondo precedendo di soli 4 punti il ferrarista Brooks.

MONDIALE PILOTI: 2° 🥈 - Tony Brooks
MONDIALE COSTRUTTORI: 2° 🥈

RISULTATI PILOTI:

2° Tony Brooks 🇬🇧 🥈 - 27 pt.
4° Phil Hill 🇺🇲 - 20 pt.
7° Dan Gurney 🇬🇧 - 13 pt.
16° Olivier Gembidien 🇧🇪 - 3 pt.
18° Jean Behra 🇫🇷 - 2 pt.
19° Cliff Allison 🇬🇧 - 2 pt.

1960: la Ferrari corre con la monoposto usata già da 2 anni e intanto sperimenta il motore al posteriore.


La stagione 1960 si rivelò alquanto avara nei risultati per la Ferrari con qualche podio a inizio stagione da parte di Cliff Allison in Argentina e di Phil Hill a Monaco. Proprio a Montecarlo debutta l'innovativa Ferrari 246 P F1 esclusivamente con il pilota Richier Ginther, con motore posteriore, seguendo le orme dei team inglesi, già su questa tecnologia dal '58, a malincuore dello stesso Enzo Ferrari che mal vedeva i cavalli dietro al carro e non più viceversa. Apparte le prime due gare e l'ultima stagionale vinte da Bruce McLaren su Cooper (Argentina), da Stirling Moss su Lotus (Monaco e Usa) e da Jim Rathmann su Watson (Indianapolis), fu un anno dominato da Jack Brabham con la sua Cooper-Climax, dimostrando la netta superiorità delle monoposto inglesi con propulsore al posteriore.
Mentre la Ferrari "tradizionale" arrancava con qualche raro piazzamento a punti, la Ferrari di Ginther dimostrava di avere del potenziale in vista della stagione successiva conquistando un 6° posto a Monaco e un 6° posto anche in Olanda.

A Monza però la Ferrari riuscì a vincere, ottenendo l'unica vittoria dell'anno con Phil Hill monopolizzando il podio, grazie però esclusivamente allo zampino degli organizzatori che scelsero il layout più favorevole alla Rossa e al fatto che in quella gara i competitors inglesi non parteciparono. Ma questo importò ben poco perché intanto i titoli erano già stati assegnati precedentemente a Jack Brabham per la 2^ volta consecutiva e alla Cooper-Climax.

MONDIALE PILOTI: 5° - Phil Hill 🇺🇲
MONDIALE COSTRUTTORI: 3° 🥉 - 26 pt.

VITTORIE: 1/10

RISULTATI PILOTI:

5° Phil Hill 🇺🇲 - 16 pt.
7° Wolfgang Von Trips 🇩🇪 - 10 pt.
9° Richie Ginther 🇺🇲 - 8 pt.
12° Cliff Allison 🇬🇧 - 6 pt.
17° Willie Mairesse 🇧🇪 - 4 pt.



articolo creato dal Ferrarista solitario

E curato dal punto di vista tecnico da universomotori 


Commenti

Post popolari in questo blog

Mini Paceman ....Troppo avanti per essere capita

Al salone dell’automobile di Detroit 2011, MINI presenta al grande pubblico una curiosa e stravagante concept car: la Mini Paceman, disegnata dal designer Gert Hildebrand. Trattasi di una 3-Door compatta Crossover SUV costruita sulla base della Mini Countryman (R60), infatti il suo nome in codice era R61, evidenziandone così, quella che poteva essere a tutti gli effetti considerata una sorta di ‘evoluzione della specie’. La produzione della Paceman ha inizio l’anno successivo, nel 2012, non nello storico stabilimento inglese di Oxford come il resto dell’intera gamma MINI, ma a Graz, in Austria, nella medesima catena di montaggio per l’appunto della Countryman. L’accoglienza del pubblico non fu delle migliori, probabilmente perché un progetto così sperimentale e per certi versi ‘bizzarro’, colse alla sprovvista gran parte della gente. Di fatti però, altre prestigiose case automobilistiche seguirono il trend. Ricordiamo per esempio la Range Rover Evoque Coupé, la quale ebbe addirittura u

L'alfa Romeo Mito si veste Maserati

Il 2008 è l'anno di Alfa Mito, la piccola della casa del biscione entra nel mercato riscuotendo moltissimo successo in mezza Europa. La sua sportività dovuta anche alle linee che riprendono l'Alfa 8c, le sue forme aereodinamiche, le caratteristiche tecniche hanno sicuramente aiutato la piccola di Mirafiori a imporsi, oltre che al sistema DNA montato per la prima volta in assoluto su una vettura di tale segmento. Per non parlare poi delle versione quadrifoglio che con i suoi 170 cavalli riesce a donare alla Mito prestazioni di tutto rispetto per la sua categoria. Oltre ai classici allestimenti di serie però, la piccola Alfa Mito, si è anche vestita Maserati. Si avete sentito bene! infatti nel 2010 la casa del tridente commissionò all'Alfa romeo un lotto di 100 Mito tutte numerate, utilizzate dalla casa Modenese come auto di cortesia. Le Mito for Maserati conserva essenzialmente le caratteristiche di una mito quadrifoglio di serie full optional. Le particolarità riguardano: i

Enzo Ferrari e le sue Mini Cooper, quando le leggende si incontrano

Il legame tra il mondo Mini e l’Italia è storico.  Come non ricordare la gloriosa Innocenti Mini ? Prodotta dalla casa italiana sotto licenza della  British Motor Corporation (BMC) in circa 350.000 esemplari!  Oppure la collaborazione (seppur fallimentare) nel 1966 tra la Cooper Car Company (la scuderia di F1 fondata da Charles Cooper e suo figlio John, campione del mondo nel 1959 e nel 1960) e la Maserati. Vedasi anche la straordinaria pellicola Un colpo all’italiana diretta da Peter Collinson (1969) con  protagonista il leggendario Michael Caine, girata per le strade di Torino, nella quale un gruppo  di ladri inglesi organizza una rapina ai danni di un convoglio che trasporta i ricavi della FIAT ,  sfrecciando per le vie della città a bordo di tre Mini Cooper. Successivamente ricorderemo l’ottimo remake del 2003 diretto dal regista statunitense  Gary Grey: The Italian Job , girato a Venezia, con un super cast composto da Mark Wahlberg,  Jason Statham, Donald Sutherland, Edward N