Passa ai contenuti principali

Race Week Americana 2023

È di nuovo race week, stavolta la F1 sbarca ad Austin, Texas sul Circuito delle Americhe! 
Tappa tornata in calendario dal 2012, dopo le corse sul circuito di  Indianapolis, ogni anno ci regala delle belle gare su un circuito diventato ormai iconico!
Siamo a casa della Haas e di Logan Sargeant!!





🏁 Giro di pista: 
Si parte leggermente in salita. Il rettilineo è appena un po' in salita all'inizio ma negli ultimi 200 m la pendenza arriva a 22 m rispetto alla linea di partenza. Da qui si va curva 1, cieca a sinistra a 320 km/h prima della staccata che li porta a 95 km/h (1^ marcia). Si prosegue verso curva 2 a destra da affrontare a 225 km/h (5^), per entrare così nella sequenza veloce di curve da curva 3 a 6. La velocità qui si aggira attorno ai 180 e 280 km/h. Si arriva poi nel secondo settore, piuttosto lento, dove i piloti arrivano a curva 7 a sinistra a 207 km/h per uscirne a 112 km/h in 2^ marcia. Dopo di che c'è una breve frenata per curva 8 a destra che si percorre passando dai 195 km/h ai 100 km/h. Da qui dopo una rapida accelerazione si giunge alla 9 da affrontare in 2^. Il passaggio a curva 10, in 5^, a 250 km/h, porta alla 11, uno dei punti ideali per il sorpasso da cui si arriva alla staccata da 314 km/h dove dopo una frenata intensa si scende ai 100 km/h.



Caratteristiche particolari 👀

➡️ un layout molto particolare che attinge a parti iconiche di circuiti storici europei: 
- la sequenza iniziale di curve veloci ricorda la celebre sequenza Maggotts-Becketts-Chapel o il primo settore di Suzuka 
- curva 16-17-18 ricorda molto la celebre curva 8 dell' Instanbul Park o la zona dello stadio di Hockenheim 
➡️ Un'altra caratteristica è il dislivello: il tracciato registra una variazione altimetrica di ben 41 m
➡️ È necessario avere un carico medio-alto per avere una buona trazione e una buona stabilità nei curvoni veloci, senza sacrificare la velocità massima però perché importante per i lunghi rettilinei

Commenti

Post popolari in questo blog

Mini Paceman ....Troppo avanti per essere capita

Al salone dell’automobile di Detroit 2011, MINI presenta al grande pubblico una curiosa e stravagante concept car: la Mini Paceman, disegnata dal designer Gert Hildebrand. Trattasi di una 3-Door compatta Crossover SUV costruita sulla base della Mini Countryman (R60), infatti il suo nome in codice era R61, evidenziandone così, quella che poteva essere a tutti gli effetti considerata una sorta di ‘evoluzione della specie’. La produzione della Paceman ha inizio l’anno successivo, nel 2012, non nello storico stabilimento inglese di Oxford come il resto dell’intera gamma MINI, ma a Graz, in Austria, nella medesima catena di montaggio per l’appunto della Countryman. L’accoglienza del pubblico non fu delle migliori, probabilmente perché un progetto così sperimentale e per certi versi ‘bizzarro’, colse alla sprovvista gran parte della gente. Di fatti però, altre prestigiose case automobilistiche seguirono il trend. Ricordiamo per esempio la Range Rover Evoque Coupé, la quale ebbe addirittura u

L'alfa Romeo Mito si veste Maserati

Il 2008 è l'anno di Alfa Mito, la piccola della casa del biscione entra nel mercato riscuotendo moltissimo successo in mezza Europa. La sua sportività dovuta anche alle linee che riprendono l'Alfa 8c, le sue forme aereodinamiche, le caratteristiche tecniche hanno sicuramente aiutato la piccola di Mirafiori a imporsi, oltre che al sistema DNA montato per la prima volta in assoluto su una vettura di tale segmento. Per non parlare poi delle versione quadrifoglio che con i suoi 170 cavalli riesce a donare alla Mito prestazioni di tutto rispetto per la sua categoria. Oltre ai classici allestimenti di serie però, la piccola Alfa Mito, si è anche vestita Maserati. Si avete sentito bene! infatti nel 2010 la casa del tridente commissionò all'Alfa romeo un lotto di 100 Mito tutte numerate, utilizzate dalla casa Modenese come auto di cortesia. Le Mito for Maserati conserva essenzialmente le caratteristiche di una mito quadrifoglio di serie full optional. Le particolarità riguardano: i

Enzo Ferrari e le sue Mini Cooper, quando le leggende si incontrano

Il legame tra il mondo Mini e l’Italia è storico.  Come non ricordare la gloriosa Innocenti Mini ? Prodotta dalla casa italiana sotto licenza della  British Motor Corporation (BMC) in circa 350.000 esemplari!  Oppure la collaborazione (seppur fallimentare) nel 1966 tra la Cooper Car Company (la scuderia di F1 fondata da Charles Cooper e suo figlio John, campione del mondo nel 1959 e nel 1960) e la Maserati. Vedasi anche la straordinaria pellicola Un colpo all’italiana diretta da Peter Collinson (1969) con  protagonista il leggendario Michael Caine, girata per le strade di Torino, nella quale un gruppo  di ladri inglesi organizza una rapina ai danni di un convoglio che trasporta i ricavi della FIAT ,  sfrecciando per le vie della città a bordo di tre Mini Cooper. Successivamente ricorderemo l’ottimo remake del 2003 diretto dal regista statunitense  Gary Grey: The Italian Job , girato a Venezia, con un super cast composto da Mark Wahlberg,  Jason Statham, Donald Sutherland, Edward N