Passa ai contenuti principali

Mazda MX 5 la spider più venduta al mondo

 



Era il lontano 1989, quando Mazda, lanciò per la prima volta al salone di Chicago la MX 5, vettura eterna dalle linee pulite che si rifanno al passato glorioso di marchi e vetture  Europee prestigiose quali la Lotus Elan e l'Alfa Romeo Giulietta sprint. 

Da allora la piccola spider Giapponese è sempre presente sul mercato, articolandosi essenzialmente in 4 serie:



Prima serie:

La prima versione di Mx5 denominata Na entrò in produzione nel 1989 dapprima in Giappone per poi essere commercializzata nel resto del mondo.

La piccola Nipponica aveva una carrozzeria totalmente in acciaio, un cofano di alluminio e i fari a scomparsa, tratto distintivo e unico, simbolo di quegli anni.

Molto leggera e bilanciata offre un'esperienza di guida unica al mondo, nonostante il piccolo 1600 bialbero molto ben proporzionato che eroga 105 cv e inspirato alle vetture gloriose  dell'Alfa Romeo.




Seconda serie:

La seconda versione di Mx5 denominata NB, entrò in produzione nel 1998.

Sostanzialmente il progetto è sempre quello, troviamo una carrozzeria leggermente modificata in proporzioni.

Vennero eliminati i fari a scomparsa e il telaio fu rinforzato in più punti, in maniera tale da aumentare la rigidità torsionale e quindi garantire una maggiore guidabilità.

Per quanto riguarda il motore invece troviamo un 1800 di cilindrata che eroga dai 133ai  140 cv nella versione più spinta e  il classico 1600 depotenziato a 90 cv.





Restyling del 2001 

La versione restyling della Mx 5 entrò in produzione nel 2001, 

il motore è il medesimo 1800 che eroga 155 cv per le versioni Giapponesi e 147 per l'Europa.

Venne modificata la carrozzeria e i gruppi ottici anteriori.

Sostanzialmente la vettura è la stessa delle precedenti, basti vedere carrozzeria e motore che mantiene la stessa cilindrata a fronte di qualche piccola differenza dal punto di  vista dei cavalli.



Terza serie:

La terza serie di Mx5 denominata NC, entrò in produzione nel 2005.

Rispetto alle versioni precedenti, si assiste a una diminuzione importanti del peso, quasi 50 kg in meno rispetto alla versione precedente.

Le versioni erano essenzialmente 2, un 1800 126 cv e un 2000 da 160 cv.

Questa serie è stata oggetto di molte critiche, in particolare per le plastiche di bassa fattura, assemblate male e sia per quanto riguarda gli assemblaggi in generale.



Quarta serie:

La quarta serie di Mazda Mx5 denominata ND, entra in produzione nel 2015.

Questa serie rappresenta al momento la massima evoluzione della piccola roadster Giapponese.

Le linee  e lo stile vengono dal passato glorioso della piccola spider Nipponica, migliorate e rese più morbide.

Il  telaio viene rifatto completamente, risultando essere grazie anche al peso complessivo di 975 kg di buona qualità dinamica.

Il motore nelle versioni 1500 e 2000 cm°3 è brillante e molto ben proporzionato, e grazie al peso contenuto garantisce prestazioni di tutto rispetto.

Commenti

Post popolari in questo blog

Mini Paceman ....Troppo avanti per essere capita

Al salone dell’automobile di Detroit 2011, MINI presenta al grande pubblico una curiosa e stravagante concept car: la Mini Paceman, disegnata dal designer Gert Hildebrand. Trattasi di una 3-Door compatta Crossover SUV costruita sulla base della Mini Countryman (R60), infatti il suo nome in codice era R61, evidenziandone così, quella che poteva essere a tutti gli effetti considerata una sorta di ‘evoluzione della specie’. La produzione della Paceman ha inizio l’anno successivo, nel 2012, non nello storico stabilimento inglese di Oxford come il resto dell’intera gamma MINI, ma a Graz, in Austria, nella medesima catena di montaggio per l’appunto della Countryman. L’accoglienza del pubblico non fu delle migliori, probabilmente perché un progetto così sperimentale e per certi versi ‘bizzarro’, colse alla sprovvista gran parte della gente. Di fatti però, altre prestigiose case automobilistiche seguirono il trend. Ricordiamo per esempio la Range Rover Evoque Coupé, la quale ebbe addirittura u

L'alfa Romeo Mito si veste Maserati

Il 2008 è l'anno di Alfa Mito, la piccola della casa del biscione entra nel mercato riscuotendo moltissimo successo in mezza Europa. La sua sportività dovuta anche alle linee che riprendono l'Alfa 8c, le sue forme aereodinamiche, le caratteristiche tecniche hanno sicuramente aiutato la piccola di Mirafiori a imporsi, oltre che al sistema DNA montato per la prima volta in assoluto su una vettura di tale segmento. Per non parlare poi delle versione quadrifoglio che con i suoi 170 cavalli riesce a donare alla Mito prestazioni di tutto rispetto per la sua categoria. Oltre ai classici allestimenti di serie però, la piccola Alfa Mito, si è anche vestita Maserati. Si avete sentito bene! infatti nel 2010 la casa del tridente commissionò all'Alfa romeo un lotto di 100 Mito tutte numerate, utilizzate dalla casa Modenese come auto di cortesia. Le Mito for Maserati conserva essenzialmente le caratteristiche di una mito quadrifoglio di serie full optional. Le particolarità riguardano: i

Enzo Ferrari e le sue Mini Cooper, quando le leggende si incontrano

Il legame tra il mondo Mini e l’Italia è storico.  Come non ricordare la gloriosa Innocenti Mini ? Prodotta dalla casa italiana sotto licenza della  British Motor Corporation (BMC) in circa 350.000 esemplari!  Oppure la collaborazione (seppur fallimentare) nel 1966 tra la Cooper Car Company (la scuderia di F1 fondata da Charles Cooper e suo figlio John, campione del mondo nel 1959 e nel 1960) e la Maserati. Vedasi anche la straordinaria pellicola Un colpo all’italiana diretta da Peter Collinson (1969) con  protagonista il leggendario Michael Caine, girata per le strade di Torino, nella quale un gruppo  di ladri inglesi organizza una rapina ai danni di un convoglio che trasporta i ricavi della FIAT ,  sfrecciando per le vie della città a bordo di tre Mini Cooper. Successivamente ricorderemo l’ottimo remake del 2003 diretto dal regista statunitense  Gary Grey: The Italian Job , girato a Venezia, con un super cast composto da Mark Wahlberg,  Jason Statham, Donald Sutherland, Edward N