Quasi totalmente dimenticata dal tempo, nella sua breve carriera non ha offerto nessuna grande innovazione, le sue prestazioni erano sotto la media, ma era figlia di una buona idea meritevole di esser considerata.
Lo storico marchio tedesco Auto Union a metà degli anni 50’ pensò di proporre alla sua clientela una coupé/roadster sportiva (a trazione anteriore) di piccola cilindrata e bassi consumi, ma con caratteristiche meccaniche superiori rispetto ai suoi standard.
Fu così che nacque il progetto ‘’Auto Union 1000sp’’, il quale prese come punto di ispirazione la mitica Ford Thunderbird del 1955.
La 1000sp entrò ufficialmente in produzione nel 1958.
L’Auto Union affidò il compito di realizzare lo ‘scheletro’ della suddetta automobile alla carrozzeria Baur, nello stabilimento di Ingolstadt.
Il designer eletto per il progetto fu il Josef Dienst.
Come già messo in evidenza precedentemente, il motivo d’ispirazione per la casa tedesca furono le raffinate e signorili linee della mitica roadster americana, dunque, il designer tedesco decise di virare maggiormente sull’eleganza piuttosto che sulla sportività.
Di fatti la 1000sp fu disponibile anche con carrozzeria bi-colore, eclatante riferimento allo stile anglo-americano dell’epoca.
Di buon livello anche gli interni, con ottime rifiniture e pellami pregiati, strumentini ben disposti e qualche comodo accessorio.
Dienst però, decise di apportare una presa d’aria sul cofano anteriore in modo da evidenziarne l’origine sportiva.
Anche la misure furono influenzate dallo stile americano, infatti la 1000sp era lunga ben 4 m. Una lunghezza decisamente ‘americana’! Il peso invece si aggirava tra 950/970 kg.
Le prestazioni non erano il punto forte della 1000sp, il motore era il piccolo 900cc da 3 cilindri in linea con una potenza di 50 cv abbinato ad un cambio a 4 rapporti (solo nel 1960 totalmente sincronizzato).
Con la versione roadster, oltre a qualche piccola modifica estetica (le pinne dalle sommità arrotondate e non più appuntite), la cilindrata aumentò a 981cc e la potenza aumentò a 55 cv.
Ciò permise di raggiungere una velocità massima di140 km/h.
Furono installati freni a disco, ammortizzatori più rigidi e pneumatici da 15’’pollici.
La carriera della simpatica 1000sp terminò nel 1965, (con poco più di 6.644esemplari prodotti) quando la Daimler-Benz cedette l’intera Auto Union alla VW, la quale decise di disfarsi in toto dei 4 marchi facenti parte dello storico gruppo, eccetto Audi.
Oggi le quotazioni dei pochi esemplari (restaurati) rimasti in circolazione oscillano tra i 20 e i 50.000 euro. Non male! Perché la 1000sp non ottenne il successo sperato? Perché è rimasto un oggetto sconosciuto agli occhi del grande pubblico? Meritava di esser gettata via
nell’obblio? A voi la risposta...
Articolo creato da Claudio Caroleo
https://www.instagram.com/p/CcU5WwmIUja/?igshid=YmMyMTA2M2Y=
e curato dal punto di vista tecnico da universo motori.
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